Da sempre lo scopo della pittura è quello di riprodurre il più fedelmente possibile ciò che ci circonda.
Per fare ciò i pittori col passare degli anni si sono prodigati, sperimentando, per la conquista di nuove tecniche che sapessero sempre di più e al meglio essere fedeli al reale.
Così da bidimensionalismo marcato come quello delle primissime pitture rupestri o dei successivi geroglifici egizi, prende il via una ricerca sempre più meticolosa di una profondità della rappresentazione, quindi, di una terza dimensione.
Tale ricerca ha il suo culmine nel periodo rinascimentale con la definitiva messa  a punto della tecnica prospettica. Tale conquista pittorica introdusse così il volume.
Ai corpi e agli oggetti rappresentati viene cosi conferito un loro spazio, uno “spessore” in riferimento al punto di vista dell’osservatore che riproduce.
Possiamo tuttavia dire che la realtà per come ci appare possa essere raffigurata al meglio tramite un solo punto di vista?
Se osservassimo un cubo e cercassimo di riprodurlo fedelmente con la tecnica prospettica potremmo, nel dipinto, raffigurare al massimo tre facce dello stesso.
Nel momento in cui lo riproduciamo, il cubo che ci è di fronte non possiede però tre facce ma sei. È allora così fedele la nostra riproduzione?
È ponendosi questa domanda che la ricerca del realismo si spinge oltre, alla ricerca di una dimensione ulteriore, la quarta, il tempo.
A consacrare questa rivoluzione pittorica e introdurre questa quarta dimensione fu Pablo Picasso (esponente e fondatore del movimento cubista) con il suo celebre dipinto Les Damoiselles d’Avignon.
In questo dipinto, e nei successivi dell autore, ogni soggetto è raffigurato tramite diverse prospettive e ,quindi, con diversi punti di vista.
Paradossalmente vi è una totale eliminazione del punto di vista unico a favore di un maggior realismo.
È come se il cubo, di cui si è parlato in precedenza, venisse raffigurato contemporaneamente da sopra, sotto, dietro e di fronte.
Possiamo quindi, a fronte di ciò, affermare che una raffigurazione priva di una quarta dimensione sia più fedele alla realtà?